Una condanna scaturita dalle tensioni tra Usa e Russia, ma oggi la cestista Brittney Griner sta facendo ritorno a casa.
Il caso di Brittney Griner era ormai da mesi al centro di un’intensa attività diplomatica del governo americano, che tra non pochi momenti di altissima tensione con la Russia e la chiara volontà di risolvere la situazione. Un ruolo fondamentale nella risoluzione della condanna l’ha avuto anche Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza dell’amministrazione Biden. Oggi finalmente, la cestista americana fa ritorno a casa.
Dopo essere stata fermata a febbraio scorso all’aeroporto di Mosca con dell’olio di cannabis nella sigaretta elettronica, la cestista americana Brittney Griner viene finalmente liberata dopo 294 giorni di reclusione. Adesso la aspetta negli Stati Uniti il presidente Joe Biden insieme alla compagna di Griner, Cherelle.
Il rilascio della campionessa
Era stata arrestata in Russia, condannata a 9 anni di reclusione, perché riconosciuta colpevole di essere in possesso di stupefacenti. La Griner, settimane fa, era stata trasferita in una colonia penale della cittadina di Mordovia nota per la sua “durezza” e in cui la giocatrice aveva iniziato i suoi lavori forzati per scontare la sua pena.
Secondo gli analisti si è potuto trattare di una mossa politica: la 31enne campionessa del Wnba incarna tutti i valori avversi a Putin. La stessa tesi viene condivisa dalla sua compagna Cherelle, che aveva ribadito che la pena inflitta fosse stata di “natura politica”. Figlia delle tensioni tra Russia e Stati Uniti in ordine al conflitto ucraino, una tesi da sempre sostenuta dall’opinione pubblica a stelle e strisce.
Tuttavia, a sbloccare la situazione è stato lo scambio di detenuti con Viktor Bout, noto trafficante d’armi, avvenuto poche ora fa all’aeroporto di Abu Dhabi. Sul rilascio della Griner, Biden dichiara: “Le persone di questo Paese hanno imparato a conoscere la storia di Brittney e so che per tanti di voi è importante sapere che ora lei è di nuovo qui. Brittney è una straordinaria atleta che rappresenta il meglio degli Stati Uniti d’America. Mi aveva scritto ad agosto pregandomi di non dimenticarci di lei. Non lo abbiamo fatto, e non ci dimentichiamo di Paul Wheelan e di tutti gli altri prigionieri attualmente detenuti ingiustamente in Russia. Bentornata a casa Brittney!”.